Ma sai che non siamo poi cosi' tanto in disaccordo?
Mi spiego: tu parli con molta più conoscenza dell'ambiente di quanta non ne abbia io (infatti riconosco l'errore al 100% in merito agli ingaggi), pero' la sostanza è molto simile...
Magari senza troppa chiarezza, ma con quel "fare gli sboroni" intendevo gestire male i soldi, spendendo cifre assurde per cercare di ottenere il risultato immediato più che per investire su una crescita della società; sulla quantità di stranieri in campo in rapporto al numero di ragazzi italiani, fosse per me limiterei a quattro gli stranieri convocabili per ogni partita ed a due quelli in campo contemporaneamente, senza distinzione tra comunitari o meno...
Voglio dire, per legge non si puo' limitare il numero di stranieri comunitari assumibili? Limitiamo il numero di quelli che possono vedere il campo...
Comunque non è solo un problema di regolamenti, se il minutaggio dei giovani italiani è basso. Per me dipende anche dalla mentalità (sia delle dirigenze che del pubblico) che preferisce la (possibile) soddisfazione immediata all'idea di costruire qualcosa che duri nel tempo.
Ma questo è un problema diffuso in ogni campo, non solo nel basket e non solo nello sport...
Ah, quanto al fatto che dopo 25 giorni di raduno ognuno giocasse a modo suo, beh, si', in effetti un allenatore più "cattivo" probabilmente avrebbe evitato il problema...
...Tarkenian è ancora vivo?
parto dalla fine... non é questione di "cattiveria", quanto di "ciclo", ormai Charlie ha fatto il suo e molti giocatori secondo me non lo seguono, non voglio dire di proposito, perché sarebbe una cattiveria, ma diciamo che non sputano sangue per il proprio allenatore.
I regolamenti devono obbligare le squadre a far GIOCARE e non essere presenti, dei giocatori italiani, obblighi verificabili con le statistiche partita per partita. Esempio: ci deve essere un '90 per squadra che deve giocare almeno 5' a partita, a fine partita si verifica ciò, se la regola non é stata seguita la partita avrà una penalizzazione, o sarà considerata partita persa, boh... una cosa simile, un '89 deve giocare 10' a partita, se la squadra non lo fa, stessa punizione.
Il limite degli stranieri é poi distrutto dai passaportati, oriundi, figli di amici e parenti dei cugini d'america, per cui dopo tutto va a puttane, preferisco piuttosto un discorso di "3 anni nelle giovanili italiane", anche se magari prendono stranieri, sono di scuola italiana e questo può creare continuità nel movimento giovanile che acquista credibilità in Italia e nel mondo (vedi Nika Metreveli)